Ottantenne intossicato da un fitofarmaco lotta tra la vita e la morte

Ha utilizzato un prodotto vietato venduto illegalmente: indaga la Procura

BELLANTE – Ottantenne agricoltore teramano intossicato e ricoverato in fin di vita dopo aver eseguito un trattamento fitosanitario agli olivi con un prodotto altamente tossico e da qualche tempo vietato dalle norme europee. La Polizia, su impulso della Procura di Teramo, sta indagando per lesioni colpose il rivenditore di prodotti per l’agricoltura, anch’esso della provincia di Teramo, che ha venduto il prodotto all’anziano, per di più in assenza del cosiddetto ‘patentino’ necessario per eseguire nei campi particolari trattamenti pericolosi con agrofarmaci.

L’incidente si è verificato all’inizio della scorsa settimana lungo lo ‘stradone’ di San Nicolò a Tordino, nei campi di proprietà dell’anziano tra la frazione sannicolese E quella di Sant’Atto. Per combattere l’infestazione dalla mosca olearia, il malcapitato si era rivolto ad un rivenditore di fitofarmaci per acquistare un rimedio da spargere sulle piante. Il commerciante gli ha proposto un farmaco altamente tossico a base di dimetoato, non più in commercio dal 2016 (Ne sono sufficienti 10 milligrammi per contaminare 10 quintali d’acqua). Con tutta probabilità l’anziano, nel seguire le indicazioni del rivenditore (che non lo avrebbe messo in guardia sulla pericolosità della sostanza), avrebbe utilizzato una soluzione assai concentrata, per di più in condizioni atmosferiche non ideali per spargere la sostanza tramite aerosol.

Subito dopo il trattamento l’anziano si è sentito male, è stato trasportato al pronto soccorso e progressivamente le sue condizioni si sono aggravate fino al ricovero nel reparto di rianimazione del Mazzini. La Procura di Teramo ha già eseguito il sequestro del materiale agrosanitario trovato nel campo della vittima e sta procedendo ad effettuare le verifiche e gli accertamenti sul rivenditore della sostanza. Nel frattempo, dopo un apparente miglioramento, le condizioni dell’ottantenne si sono ulteriormente aggravate.